Disponibile in edicole e librerie, dal 29 novembre, il bellissimo cofanetto in dvd che racchiude i “300 anni di Carlo Goldoni” (1707-2007). È un progetto di Rai Cinema, Rai Teche, Rai Trade e 01 Distribution che intende valorizzare il patrimonio artistico teatrale custodito nelle teche rai. Ogni commedia è introdotta da Franco Quadri, che ha scelto i capisaldi goldoniani, con la collaborazione di Luca Archibugi e Barbara Cupisti.
Si tratta di due “Arlecchino: servitore di due padroni”, diretto da Strehler nel 1947, il primo con Marcello Moretti, il secondo, del 1993, con Ferruccio Soleri; il “Don Marzio”, con il grandissimo Tino Buazzelli, nella bellissima “Bottega del Caffè”; “La Locandiera”, per la regia di Giancarlo Corbelli, con Carla Gravina e Pino Micol; “I due gemelli Veneziani”, con un indimenticabile Alberto Lionello, che interpreta contemporaneamente Zanetto e Tonino, diretta da Luigi Squarzina; “Le Baruffe Chiozzotte”, leggendario spettacolo del Piccolo Teatro di Milano, esempio di “realismo poetico”, come amava definirlo lo stesso Strehler, interpretata da un cast straordinario, Lina Volonghi, Carla Gravina, Giulio Brogi, Tino Scotti e Corrado Pani. La collana si chiude con “Sior Todero Brontolon”.
Inoltre Rai Cinema e Rai Innovazione hanno lanciato una sfida ad alcuni registi teatrali: riproporre temi e personaggi delle commedie più note di Carlo Goldoni. Una sfida che ha prodotto sette cortometraggi, raccolti in un film a episodi girati in digitale, “La maschera d’acqua”, guidata dallo straordinario Ferruccio Soleri, grande ambasciatore in tutto il mondo dell’arguzia e della malinconia con cui interpreta il suo Arlecchino.
Gli interventi dei relatori alla conferenza stampa, alla sede Rai di viale Mazzini, hanno raccontato il complesso lavoro di restauro e digitalizzazione del repertorio rai, che da alcuni anni le teche, dirette da Barbara Scaramucci con l’ausilio di Nicola Cona, hanno recuperato e riportato ai colori originali, bianco e nero saturo. Alex Ponti ha spiegato tutte le fasi dei riversamenti da vidigrafo su pellicola, e poi su dvd, e Giancarlo Leone, presidente di Rai Cinema, ha parlato di un percorso dove “raccontare la cultura ed informare e promuoverla, è il primo passo verso un progetto globale che ha come protagonista il teatro”.
Rai 1, dal prossimo anno, attraverso la produzione di un “Magazine Doc”, si farà promotrice di un progetto, in seconda serata, con i testimonial più importanti del nostro teatro contemporaneo. Ci sembra che, finalmente, stia arrivando in televisione una nuova era dove la cultura teatrale, che è poi la grande tradizione orale del nostro paese, sia nuovamente valorizzata, per offrire un alto esempio educativo alle nuove generazioni che si vogliono avvicinare a quest’arte o soltanto comprenderla.
Si tratta di due “Arlecchino: servitore di due padroni”, diretto da Strehler nel 1947, il primo con Marcello Moretti, il secondo, del 1993, con Ferruccio Soleri; il “Don Marzio”, con il grandissimo Tino Buazzelli, nella bellissima “Bottega del Caffè”; “La Locandiera”, per la regia di Giancarlo Corbelli, con Carla Gravina e Pino Micol; “I due gemelli Veneziani”, con un indimenticabile Alberto Lionello, che interpreta contemporaneamente Zanetto e Tonino, diretta da Luigi Squarzina; “Le Baruffe Chiozzotte”, leggendario spettacolo del Piccolo Teatro di Milano, esempio di “realismo poetico”, come amava definirlo lo stesso Strehler, interpretata da un cast straordinario, Lina Volonghi, Carla Gravina, Giulio Brogi, Tino Scotti e Corrado Pani. La collana si chiude con “Sior Todero Brontolon”.
Inoltre Rai Cinema e Rai Innovazione hanno lanciato una sfida ad alcuni registi teatrali: riproporre temi e personaggi delle commedie più note di Carlo Goldoni. Una sfida che ha prodotto sette cortometraggi, raccolti in un film a episodi girati in digitale, “La maschera d’acqua”, guidata dallo straordinario Ferruccio Soleri, grande ambasciatore in tutto il mondo dell’arguzia e della malinconia con cui interpreta il suo Arlecchino.
Gli interventi dei relatori alla conferenza stampa, alla sede Rai di viale Mazzini, hanno raccontato il complesso lavoro di restauro e digitalizzazione del repertorio rai, che da alcuni anni le teche, dirette da Barbara Scaramucci con l’ausilio di Nicola Cona, hanno recuperato e riportato ai colori originali, bianco e nero saturo. Alex Ponti ha spiegato tutte le fasi dei riversamenti da vidigrafo su pellicola, e poi su dvd, e Giancarlo Leone, presidente di Rai Cinema, ha parlato di un percorso dove “raccontare la cultura ed informare e promuoverla, è il primo passo verso un progetto globale che ha come protagonista il teatro”.
Rai 1, dal prossimo anno, attraverso la produzione di un “Magazine Doc”, si farà promotrice di un progetto, in seconda serata, con i testimonial più importanti del nostro teatro contemporaneo. Ci sembra che, finalmente, stia arrivando in televisione una nuova era dove la cultura teatrale, che è poi la grande tradizione orale del nostro paese, sia nuovamente valorizzata, per offrire un alto esempio educativo alle nuove generazioni che si vogliono avvicinare a quest’arte o soltanto comprenderla.